Quotazioni Immobiliari: dal 2007 -40%

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Comprare casa oggi è più facile per via dei prezzi bassi, ma vendere casa è davvero un problema.

Come si è comportato il mercato immobiliare negli ultimi anni? Di quanto sono calate le quotazioni immobiliari?

L’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa ha fatto una ricerca sui valori immobiliari negli ultimi dieci anni. Ecco i risultati.

Quotazioni immobiliari: il mercato dal 2007 al 2016

Stando all’indagine, dal secondo semestre del 2007 al secondo semestre del 2016 – a livello nazionale – le quotazioni immobiliari sono diminuite del 40,1%.

In generale, l’anno peggiore per il mercato immobiliare italiano è stato il 2012.

Si tratta di un vero e proprio crollo, che ha creato non pochi problemi a coloro che avevano case in vendita.

Tuttavia, il crollo non si è verificato omogeneamente in tutte le città d’Italia.

Ad esempio, analizzando le grandi città si nota che Firenze, Milano, Palermo, Roma e Verona hanno perso meno rispetto alla media nazionale.

In particolare, a Milano gli immobili hanno lasciato sul terreno solo il 27,9% del loro valore.

A seguire Firenze con -28,2%, Roma con -35,4%, Verona con -36,3% ed infine Palermo con -38,9%.

Il peggior risultato in Italia spetta a Genova con un pesante -51,8%.

Per il capoluogo ligure, la diminuzione è stata abbastanza uniforme in tutte le macroaree e si sono riscontrati anche cali di prezzi a due cifre.

Mercato immobiliare 2017: segnali positivi

L’analisi delle macroaree nelle grandi città rileva che le zone centrali di Milano hanno tenuto meglio.

A partire dal secondo semestre del 2007, nel capoluogo lombardo il calo delle quotazioni nelle aree centrali è stato solo del 6,9%.

Nello stesso arco temporale, il centro di Firenze ha visto una contrazione del 10%, maggiore di quella di Milano.

Anche Roma vede le realtà centrali tenere meglio rispetto ad altre metropoli, con una contrazione del 20,3%.

Il 2016 ha visto prezzi in leggera ripresa nel centro di Bologna, Firenze, Verona, Bari, Milano e Palermo.

Il 2017 si è invece aperto con buoni auspici, soprattutto dal lato delle compravendite.

Inoltre, si ritiene che ciò si rifletterà sul trend dei prezzi che già in questo anno potrebbero dare maggiori segnali di stabilità e in alcuni casi di aumento.

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